art
Flavia Spasari
Suono, acetato, rete metallica zincata, fogli cerei d’ape, grafite, stucco per metalli, pigmento nero, gancio d’acciaio, impregnante per legno, catena in ferro, cavi elettrici, resistenze.
Oddkin= legami di parentela non riproduttiva e alleanze trasversali responsabili
( Donna Haraway, 2015).
L’installazione scultoreo sonora rappresenta un organismo nato da un legame che vede come estremi la natura e i prodotti umani.
Cerca di estrarre dalle rovine della scomparsa dell’essere umano il punto di vista di quest’ultimo e di una visione uomo-centrica. Così da poter osservare oggettivamente come la natura possa continuare il suo processo di evoluzione integrando anche quello che una volta era dell’essere umano.
Stimola l’immaginazione di un futuro dove i prodotti dell’uomo diventano prodotti della natura, dove i primi ibridandosi alla natura vivono in essa.
Pensare ad una possibile fossilizzazione umana e naturale o a una futura ibridazione tecno-naturale come un processo evolutivo lineare, potrebbe rientrare in una concezione del futuro, di un inizio dopo una non necessariamente temuta fine; aprire la strada ad immaginari e scenari dove la tecnologia penetra e corrobora la natura.
L’installazione viene accompagnata da un file audio il quale riproduce la trasformazione del suono di uno sciame d’api field recording in un nuovo organismo irriconoscibile all’orecchio umano.



